Se il Chicco di frumento:
storia vera di speranza oltre la morte prenatale
Sull'esperienza dell'aborto spontaneo...
Intervista all'autrice
21 maggio 2024
La scrittrice molto dotata,
il dialogo interiore coinvolgente e
la storia che rispecchia l'esperienza
di tantissime donne italiane..

Antonella Perconte Licatese, youcanprint (2015)
"Anna è una donna come tante:
una vita scandita dai ritmi
ordinari del paese in cui abita da sempre,
un lavoro di insegnante, un
marito, due figli.
Eppure il ricordo indelebile di un aborto
compiuto molti anni prima rischia di compromettere per sempre
i delicati equilibri familiari e la sua stessa salute.
Attraverso un sofferto ma necessario percorso...
Anna riuscirà a ... conoscere la potenza redentrice del perdono.
Nel racconto della protagonista un’esperienza interiore estrema, persuasiva..."
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Cose che non si raccontano
Antonella Lattanzi
(Einaudi, 2023)
Candidato Premio STREGA 2024
Non e' mai il momento giusto per fare un figlio.
Prima vogliamo vivere, viaggiare, lavorare.
Antonella vuole diventare una scrittrice...
Per questo a vent'anni, per due volte,
interrompe volontariamente la gravidanza.
Quando anni dopo si sente invece pronta, con un compagno a fianco,
e' il suo fisico a non esserlo....
Uno sguardo sia nel mondo della
procreazione medicalmente assistita (PMA)
sia nell'animo di chi, dopo 20 anni, si trova a fare i conti
con la propria decisione di aver abortito.
Questo coraggioso racconto mette anche in rilievo
le dinamiche di coppia e il rapporto della donna
col proprio corpo.
RAI Cultura: Intervista all'autrice
Lattanzi c'est moi:
Perche' non ne abbiamo parlato prima?
Annalisa De Simone (Linkiesta, 22 marzo 2023)

La voce delle donne:
cosa si nasconde dietro la richiesta "Voglio abortire"
Miriam Granito, Associazione Papa Giovanni XXIII
(Ed. Sempre, 2023)

L'aborto e' un argomento divisivo, polarizzato tra chi difende
la liberta' della donna e chi il diritto del bambino a nascere.
Ma cosa di sa delle ragioni che inducono oggi
una donna a pensare di abortire?
Della solitudine e del dolore che prova di fronte a
questa drammatica scelta?
Di quali condizionamenti subisce?
L'autrice, che da anni collabora con il Numero Verde "maternita' difficile"
della Comunita' Papa Giovanni XXIII,
ci fa entrare in questo mondo sommerso,
dando voce alle storie di queste donne...
Treni, Amore e Pandemia
p. Mario Piatti
(Ed. Tau, 2023)
Dedicato a tutti i giovani perché riscoprano la bellezza e la
sacralità dell’amore che ha il fascino del dono e la
fragranza del cielo quando è vissuto “come Dio
comanda”.
Vengono sottolineati i toni concreti del cammino dei due giovani,
alla luce di una profonda spiritualità e della bellezza della castità
con cui hanno vissuto il loro fidanzamento,
e sul perché fare questa scelta controcorrente,
in opposizione ad un mondo materialista fatto di “tutto e subito”,
dove ci si sente padroni del proprio destino.
VIDEO Intervista all'autore (Feb 2024)
Il diritto di scegliere: Sull'aborto. Storie e riflessioni oltre la retorica.
Simona De Ciero
(La Corte, 2022)
Dentro
quest'apologia proaborto
abbiamo trovato particolarmente interessante
il capitolo 2, in cui il lettore accompagna due amiche che si trovano
incinta
nello stesso periodo,
ognuna a dovere prendere la propria
decisione sul da farsi.
Diventa evidente l'impatto sulla coppia, il
rancore della donna
per il fatto di dovere portare in primis il
fardello della decisione,
e anche gli inizi di un lutto per la
relazione madre-figlio
che verrà troncata
con la scelta di interrompere la gravidanza.
Dalla pagina 43:
"Scusa se non ti posso avere; perdonami se scegliere per me
vuol dire non avere te;
non dimentichero' il tuo sacrificio fatto per consentirmi di esercitare
il mio diritto di scegliere;
non ti voglio e non ti avro',
ma avro'
sempre rispetto per questo breve tratto
percorso insieme".
Intervista all'autrice di Vanity Fair
2 dicembre 2022
"Indesiderate:
storie di ordinarie discriminazioni di donne e bambini
in una società abortista" ,
Andrea Mazzi, Associazione Papa Giovanni XXIII
(Ed. Sempre, 2019)
Parlare di aborto imbarazza.
Oggi è un tema tabù, un argomento che si
evita nelle conversazioni normali,
uno di quei temi, come la morte, che è
proibito affrontare.
Così tutto va avanti come se nulla fosse,
come se
quasi 100.000 aborti all'anno in Italia "a norma di legge"
non fossero
un problema.
L'autore è entrato in questo mondo sconosciuto,
mettendosi a
fianco di chi vive il dramma, e ha scoperto
"l'abisso che separa la
teoria dalla realtà".
Un mondo "di donne vessate, umiliate e ricattate.
Di aiuti solo sulla carta. Di profonde solitudini, di un mare di
indifferenza".
Pagina dopo pagina questo libro sgretola i luoghi comuni
che circondano il tema dell'aborto, ci fa divenire consapevoli,
ci rende
impossibile rimanere indifferenti.
Le doglie del ri-nascere:
donne e uomini raccontano il dramma dell'aborto,
Benedetta Foà (San Paolo, 2018)
Secondo libro di questa psicologa clinica di Milano che ha sviluppato
un suo metodo per accompagnare chi ha perso un figlio con l'aborto.
Qui offre
racconti di donne e uomini che ha seguito nel percorso
di elaborazione
post-aborto. I temi trattati includono la fretta e le
altre pressioni
sotto le quali bisogna prendere decisioni;
tabù e omertà, stress e trauma in gravidanza;
l'esperienza degli uomini e quella dell'aborto coercito.
Il libro
lascia un messaggio di speranza:
questo è un lutto superabile e
siamo tutti chiamati alla ri-nascita.
L'ho fatto per le donne. Confessioni di un ginecologo non obiettore
Massimo Segati e Adnrea Pasqualetto (Mondadori, 2017)
"'Lo vede questo, dottore?' mi disse Barbara indicando con un cenno
della testa il neonato che piangeva fra le sue braccia. 'Si chiama
Giulio, è un suo errore.' Ebbi un momento di smarrimento. I
rumori del reparto si erano fatti di colpo lontani, confusi, i vagiti
si mescolavano al trambusto della domenica in un unico, soffuso brusio
di fondo."
Il dottor Massimo Segato, ginecologo non obiettore, aveva sbagliato
l'intervento di interruzione volontaria della gravidanza e il piccolo
era nato.
'È stato l'errore più bello della mia vita' confessa oggi, dopo aver visto crescere Giulio.
Alla commovente vicenda del bambino che non doveva nascere, si
alternano nel suo racconto le storie non meno struggenti di alcune
delle donne che ha incrociato
nel corso di quasi quarant'anni di professione esercitata al
Servizio Interruzioni dell'ospedale vicentino di Arzignano
quando faceva parte di una équipe osteggiata da una terra profondamente cattolica:
l''Equipo de la muerte', come l'avevano ribattezzata gli antiabortisti.
In queste pagine Segato confessa i dubbi e le difficoltà
del suo delicato e lacerante lavoro, e parla di quelle donne e dei loro segreti...
La camera vuota: riflessi di una vita interrotta
Maria Elena Sacchini (Paoline, 2012)
Un testo che potrebbe aiutare chi è ancora nella fase
di interrogarsi sull'essere,
oppure no, l'unica a trovarsi a dover
lottare con
dei postumi dolorosi
dopo aver interrotto la gravidanza.
Metà
del libro racconta in modo introspettivo l'accaduto,
e metà
consiste in un diario dei sogni.
L'autrice dichiara
di far parte "di quella cerchia di persone che sentono il bisogno
di
una ricerca interiore legata al senso di fede".
Esprime amarezza sia
verso le femministe a favore del "diritto all'aborto"
sia verso la
Chiesa percepita solo come fonte di condanna
("Io non
sono in cerca di pietà, tanto meno di perdono,
sono pienamente
consapevole
della mia responabilità e voglio pagarne le
conseguenze anche se senza troppa dignità"). Nonostante
ciò (o forse proprio per questo?)
l'autrice fa tesoro di una
specie di "assoluzione" che trova nelle parole
di un medico obiettore
a cui confessa la propria storia.
Tali figure culturali
(medico, insegnante, psicoterapeuta)
sono punti di riferimento
importanti per questa mamma.
Anche se marito e figli in vita quasi non
appaiono nella storia,
ci si chiede dell'eventuale impatto di
quest'esperienza sulle dinamiche di coppia
e su quelle familiari.
Racconto del vissuto di una coppia che ha accolto la figlia
nonostante la diagnosi prenatale infausta.
Un cuoricino di nome Chiara
Valentina Olivi (Paoline, 2009)
Già nei primi mesi di gravidanza con la terza figlia viene diagnosticata una
malattia prenatale. Mamma
Valentina deve scegliere subito se interrompere o accettare, con costi
alti e senza certezze, la nuova vita. Questo libro racconta la sua
decisione di non abortire, nonostante le venga suggerito, e le cure
delicate e dolorose intraprese nel tentativo di salvaguardare la vita
della piccola. È un libro che traccia un percorso faticoso che coinvolge il marito e i due
bambini in vita. La piccola Chiara, nonostante tutte le cure, le speranze e i
desideri di vita dei suoi genitori, muore alcuni giorni dopo la
nascita. La dura realtà della malattia e della morte viene vissuta con sofferenza, talvolta anche con
ribellione, dall'autrice e dalla sua famiglia, ma sempre prevale la
fede nella vita e in Dio.
Una gioventù sessualmente liberata (o quasi), Therese Hargot (Sonzogno, 2017)
L'autrice
(belga, ma che vive a Parigi) analizza con un occhio critico, da un
punto di vista laico, la cultura sessuale dell'Europa odierna.
Radio Radicale intervista il traduttore italiano di "Una gioventù sessualmente liberata"
ASCOLTA QUI
Non sarò mai più la stessa: storia di un aborto
Paola Strocchio (Cosmopolis, 2009)
L'autrice
racconta passo passo l'essere arrivata ad interrompere una gravidanza.
I "capitoli" di questo racconto vengono intercalati dalla trattazione
di alcuni temi collegati, ad es., la Legge 194 e gli aspetti
scientifici e psicosociali della questione. Si finisce con un libro di
solo 120 pagine che attraverso un linguaggio vivido rivela quanta lotta
interiore, quanta solitudine e quanti conflitti relazionali
portano a questa decisione. Mentre difende l'attuale legge
italiana, il libro rompe tanti luoghi comuni sull'esperienza
dell'aborto. Un testo importantissimo per entrare dentro la mente e il
cuore di chi arriva a vivere quest'esperienza, spesso più come
"resa" che come vera "scelta".
Un cuore nuovo: dal male di vivere alla gioia della fede
Beatrice Fazi (Piemme Incontri, 2015)
Con
una sincerità che sorprende, Beatrice Fazi - la Melina di "Un medico in
famiglia" - racconta il suo incontro con Gesù e la conversione
religiosa che l'ha salvata da un profondo stato di disordine emotivo e
alimentare, anche a seguito di un aborto praticato a vent'anni.
Beatrice racconta del suo cuore diventato di pietra, incapace di
provare sentimenti, e di quel pozzo senza fondo in cui era caduta,
tormentata da una fame inestinguibile, fisica e psichica, che non
riusciva a saziare in alcun modo. Ella confessa: "Mi
difendevo a modo mio dagli urti che mi avevano così pesantemente
demolita, ma in questo modo scavavo sempre più a fondo nel buco
nero della mia anima. C'è voluto un lungo cammino di guarigione
per ritrovare il senso della vita e per chiedere un cuore nuove, capace
di accogliere l'amore e di ricambiarlo a piene mani."
Dare un nome al dolore: elaborazione del lutto per l'aborto di un figlio
Benedetta Foà (Effatà, 2014)
Come
aiutare una "mamma mancata", una donna che ha scelto l'aborto, ad
elaborare il terribile lutto della perdita, sapendo che quella perdita
è stata da lei voluta e accettata? Come offrire a queste donne
il conforto della fede e di un percorso psicologico mirato? La spiega
l'autrice psicologa clinica, in questo testo che fornisce risposte
a una sofferenza spesso taciuta in nome del politicamente corretto.
Presentazione e prefazione di due psichiatri, Alberto Passerini e
Tonino Cantelmi.
- Lui e l'aborto: viaggio nel cuore maschile,
Antonello Vanni (San Paolo Edizioni, 2013)
Come reagisce un uomo alla notizia della gravidanza della donna? Perchè la spinge all'aborto o cerca in tutti i modi di convincerla a tenere il bambino arrivando a gesti estremi per salvarlo? Perchè i maschi di oggi tacciono, o devono tacere, non riuscendo a esprimere una posizione forte sull'aborto? L'incapacità di accogliere la vita nascente è
connaturata alla figura maschile o e' espressione delle tendenze
secolarizzate e abortiste del nostro modello culturale? Quale influenza
hanno, nel ricorso maschile e femminile all'interruzione di gravidanza,
le critiche condizioni economiche in cui viviamo? La non conoscenza
della crudeltà
delle procedure abortive alimenta il silenzio della coscienza negli
uomini? La legge 194 ha un effetto diseducativo sui giovani perpetuando
nei maschi il disorientamento verso la vita concepita? L'esperienza
dell'aborto ha un impatto traumatico sulla psiche maschile? Se si', chi
e come può rispondere al bisogno di ascolto e comprensione di questi uomini?
- De adoptionis: Lo spirito di adozione nella famiglia umana
Osvaldo Rinaldi (Editrice Ancilla, 2011)
Un bellissimo e utilissimo libretto per la coppia che discerna la
possibilità di ampliare la propria famiglia attraverso
l'adozione di un figlio. Consigli pratici e riflessioni spirituali su
questa vocazione poco conosciuta.
- Lo strappo nell'anima
Giuliana Perantoni Savaresti (Ed. San Paolo, 2013)
Un
recente saggio (vedi qui in basso) mette in dubbio il fatto che
l'aborto lasci nelle donne
ferite profonde e traumatiche. "Lo strappo nell'anima," scritto da
una psicoterapeuta (e forse indirizzato soprattutto
agli psicoterapeuti), dice ben altro. Nonostante il ricco
contenuto clinico, il testo si legge facilmente. Leggete una presentazione del libro!
Il recente saggio di cui si parla qui in alto è "A. La verità vi prego sull'aborto",
Chiara Lalli:
Mentre il libro ha catturato interesse, a nostro parere la sua
tesi manca gravemente sia sul piano intelletuale sia nel suo
collegamento con la realtà vissuta dalla grande maggioranza delle
donne che affrontano la decisione se abortire o meno. Leggete un'Introduzione critica e una Recensione critica.
Un'altro libro
recente, tra la quintina considerate per il Premio Strega 2013,
è "Nessuno sa di noi" di Simona Sparaco, che racconta la sofferta esperienza di
una coppia italiana che viaggia in Inghilterra per eseguire un aborto
tardivo, ben oltre il limite permesso dalla legge italiana:
Questo
"romanzo" molto coinvolgente dà un'occhiata dolorosa
all'esperienza delle persone che affrontano l'annuncio di una
diagnosi prenatale negativa e il dover prendere decisioni riguardo
una gravidanza patologica o un feto terminale. Nonostante i punti
forti del racconto, noi dissentiamo
fortemente dalla conclusione di molte recensioni del libro, che
dipingono la mancata disponibilità, nel territorio italiano,
dell'aborto a 28 settimane, quasi come un'ingiustizia e una violenza
più grandi dell'aborto stesso. La
soluzione proposta da alcune voci sembra essere: aborto tardivo sotto
casa nostra, nonostante la fase di sviluppo del bambino in grembo.
Noi
invece crediamo che sia le mamme sia i bambini meritino di meglio. Chi
è afflitto da difetti o malattie che portano la prognosi
di "incompatibilità con la vita" ha bisogno di un'accoglienza
che comprende cure amorevoli, anche se solo palliative. La
mamma che porta in grembo questo piccolo e il papà
che sta accanto ad entrambi, non hanno
bisogno della violenza dell'interruzione tardiva della gravidanza, ma
di un aiuto per poter amare ed accogliere il proprio figlio, senza
alzare la mano
contro la sua vita.
In altre parole, invece di più aborti genetici (eufemisticamente
chiamati "terapeutici"), ci vogliono iniziative
creative che incarnano l'antica norma della medicina, "Primum non
nocere." Perciò
qui in Italia proponiamo, invece dell'espansione dell'aborto tardivo, l'espansione di un aiuto e di un
accompagnamento come quello già offerto dalla Quercia Millenaria, nonché l'espansione degli hospice perinatali e del comfort care
per i bambini che nasceranno con patologie o malformazioni gravi. Invece di
diffondere sempre di più l'aborto genetico sotto casa nostra, siamo a
favore dello sviluppo di risposte meno violente per madre e
figlio, e per il personale medico che si è dedicato a curare la vita e non ad eliminarla.
- Io ballo con Dio: la suora che prega danzando
Sr. Anna Nobili (Mondadori, 2013)
"Dalle
discoteche al convento: storia della mia conversione". Un titolo
straordinario per presentare una storia straordinaria di una giovane
donne e della sua trasformazione. Questo racconto commovente tocca non
solo l'esperienza dell'aborto, ma tanti problemi culturali , sia del
meridione sia del settentrione. Se sei una donna giovane e bella
con talento e passione per il ballo, e passi le notti della tua
giovinezza nei locali notturni di Milano, ballando come un'indemoniata
sui cubi tra alcol, tragressioni e sesso facile, e poi diventi una
suora operaia dal vestito coloro cielo della Santa casa di Nazareth,
allora è vero che hai una grande storia da raccontare! E questo è
quanto fa Suor Anna Nobili in questo memoir veritiero e senza sconti.
La confessione della religiosa trafitta da una "folgorazione sulla via
della danza", quasi come una novella figlia di San Paolo. Da ballerina
del mondo berlusconiano a "ballerina di Dio", ideatrice di una
nuova forma di danza che ora insegna a gruppi di giovani ballerini,
anche bambini. Suor Anna prega con la danza. Pregare col corpo è
il suo modo di entrare in sintonia con la Parola di Dio. Questa storia
dolce e provocatrice testimonia la Potenza dello Spirito Santo per
trasformare una vita che sembrava persa, e ha qualcosa da insegnare
tutti coloro che sono in cammino della conversione, cioè tutti noi cristiani.
- Rinascere si può: postaborto e riconciliazione
p. Massimiliano Michielan, ofm (Ed. Porziuncola, 2011)
L'autore è psicoterapeuta e sacerdote.
L'aborto apre spesso scenari di disperazione,
di rabbia, di autocondanna, ma anche di rimorso e pentimento, qualunque
possa essere stato il grado di effettiva responsabilità.Come si
colloca la visione cristiana di fronte a tutto questo? Quale speranza
può offrire nella vita e nell'anima di persone che hanno vissuto
il dramma dell'aborto? Grazie al dono della riconciliazione, inserito
dentro un percorso di crescita spirituale, la "ferita" dell'evento
abortivo può trasformarsi in "cicatrice" la quale, lasciando la
consapevolezza di quanto accaduto, diventa segno di quel perdono che
aiuta non solo a vivere l'esperienza totalmente nuova ed insperata di
una comunione reale con il bambino abortito, ma anche in una reale
riconciliazione con se stessi e con Dio. Un'opera che può essere
solo divina: colui che crea è anche colui che ri-crea nel suo
amore infinito, al di là di ogni possibilità umana.
Il capolavoro
della fondatrice americana della Vigna di Rachele,
Theresa Burke, PhD:
- Forbidden Grief: The Unspoken Pain of Abortion
("Lutto proibito: il dolore taciuto dell'aborto"), Theresa Burke, PhD (Psicoterapeuta fondatrice della Vigna di Rachele)
Il link in alto vi permette di leggere i primi capitoli
già tradotti in lingua italiana.
L'intero libro è ancora in via di traduzione.
Attraverso sessioni di psicoterapia individuale e di gruppo, la Dr.ssa Burke ha
dedicato più di 25 anni alla ricerca e al trattamento delle donne che
lottano con i postumi dolorosi dell'aborto. Molte delle donne che lei ha
trattato si sono rivolte a lei perchè altri psicoterapeuti hanno rifiutato di
credere che un aborto potesse essere la causa di un trauma significativo. Altre
donne si sono rivolte a lei perchè la loro famiglia e i loro amici hanno mancato
di capire la realtà del loro dolore e sofferenza.
L'aborto causa conflitti.
Molte donne
hanno detto di aver affrontato una battaglia interiore giornaliera tra il
condannare se stesse e difendere la propria scelta. Attingendo all'esperienza e all'intimità di
centinaia dei suoi clienti, la Dr.ssa Burke mostra come i sentimenti repressi
possono essere esternati attraverso comportamenti autodistruttivi, relazioni
interrotte, ossessioni , disturbi dell'alimentazione, difficoltà genitoriali e
altri problemi emozionali o comportamentali. Forbidden Grief dà
al lettore una migliore comprensione della natura e dell'origine dei postumi
irrisolti dell'aborto e di quali passi possono essere intrapresi alla ricerca di
un risanamento interiore.
- Maternità interrotte: le conseguenze psichiche dell'IVG
A cura di Tonino Cantelmi, et al, con Prefazione di Claudio Risé (San Paolo, 2011)
Oggi la gravidanza è quasi sempre
rappresentata come un evento gioioso e atteso, ma in alcuni casi
può avere un'evoluzione estremamente dolorosa: l'aborto
volontario. Si tratta di un evento tragico, una soluzione violenta e
mortifera, che da molte donne viene vissuto come un trauma. Alla morte
fisica del bambino, infatti, corrisponde la morte di una parte della
psiche della madre. In questo volume gli autori parlano di aborto a
partire dalle donne dalle sofferenze che questa decision spesso
determina in loro e nell'ambiente che le circonda.
- La favola dell'aborto facile: Miti e realtà della pillola Ru486
Assuntina Morresi e Eugenia Roccella (FrancoAngeli, 2010. Edizione aggiornata)
Una campagna ideologica indifferente
alla salute delle donne ha diffuso, intorno alla Ru486, la pillola
abortiva, il mito di un aborto facile... La realtà è
drammaticamente diversa: l'aborto chimico è più
rischioso, doloroso, traumatico di quello effettuato con altri metodi.
Inoltre dura molto più tempo, e riversa ogni
responsabilità su chi lo subisce, sollevando i medici e le
strutture sanitarie da molti problemi. Le donne che ne hanno fatto
esperienza hanno segnalato spontaneamente centinaia di eventi
avversi....Di tutto questo, come delle vicende oscure e delle pressioni
internazionali che hanno accompagnato fin dalla nascita la pillola
abortiva, parla questo libro, partendo da una vasta e impressionante
documentazione.
Ricerche internazioni in lingua inglese:
- La salute delle donne dopo l'aborto volontario: la evidenza medica e psicologica ("Women's Health after Abortion: The Medical and Psychological Evidence" (De Veber Institute, Canada)
Cliccare su www.postaborto.info
per leggere i capitoli già tradotti in lingua italiana di questa
raccolta di studi internazionali sui postumi dell'aborto.
Sullo stesso sito sito appare anche un libro di ricerche sui postumi post-aborto con dati ancora più aggiornati:
Altri Libri suggeriti, ancora attualissimi
anche se la loro pubblicazione
risale a 15+ anni fa:
- L'olio sulle ferite: una risposta alle piaghe del divorzio e dell'aborto
a cura di Livio Melina e Carl Anderson (Cantagalli, 2009)
Conoscendo i drammi dell'aborto e del
divorzio, come passare oltre senza badare a colore che ne sono vittime
e che soffrono per le profonde ferite? Il presente volume si ispira
all'icona del buon samaritano, articolandosi in due momenti: "un cuore
che vede", che si avvicina, prova compassione e cerca di conoscere la
situazione.... E poi l'"agire in modo conseguente": prendersi
cura e farsi carico dell'altro... Si intende così promuovere
l'ascolto e la riflessione sulle sofferenze delle persone che hanno
vissuto il trauma del divorzio dei propri genitori e/o quello di un
aborto procurato. Lo scopo è di trovare modi concreti per
sviluppare una risposta pastorale efficace per coloro che soffono...
(Il volume contiene gli atti di un convegno tenutosi ad Aprile
2008, che includono dieci relazioni/saggi sulla risposta pastorale
al problema dell'aborto.)
- Ma questo è un figlio: Testimonianze dal dramma dell'aborto
(Gribaudi, 2007)
Originariamente pubblicato nel 1998, questo è il primo libro in
lingua italiana che raccoglie 27 storie vere di donne e uomini che
hanno abortito. C'è un filo conduttore che le lega: la
gravidanza inaspettata, in condizioni difficili, che sembra creare solo
problemi... l'aborto come unica soluzione, che poi si rivela invece la
più grossa sconfitta. Poi il crollo, la ferita che rimane aperta
nel cuore e che sembra non volersi più rimarginare...
- Quello che resta: parlare dell'aborto partendo dall'aborto
(Vita Nuova, 2007)
16 testimonianze di donne che hanno vissuto l'IVG e che raccontano
paura, solitudine, sofferenza, illusioni ed infine un dolore profondo
che non dà tregua e non passa nemmeno a distanza di anni. Le
testimonianze commoventi sono seguite da 6 saggi scritti da psicologi,
medici, psichiatri, che mettono a disposizione la loro esperienza
professionale per "spiegare" questo dolore e aiutare la donna ad
attraversare il lutto, perché diventi un cammino verso la
redenzione, la rinascita, il perdono.
- Un cammino senza fine, Carlo Carretto (Cittadella Editrice, 1986, 5ª stampa 2008)
Due temi di fondo si intrecciano in “Un cammino senza fine”:
quello del cammino che ogni uomo deve fare per giungere all’«Assoluto
di Dio» e quello della sorte dei bambini morti o fatti morire nel
grembo materno. Entrambi sono uniti nel tema della vita eterna; che Dio
ha dato ad ogni uomo dal momento del concepimento e che nessuna forza
può distruggere; e in quello della speranza; che sorregge e guida il
cammino di chi è ancora sulla terra. Un pizzico di poesia e fantasia
donano a questo testo — che tratta di argomenti decisivi per la fede
dell’uomo — leggerezza e coraggio. Come sempre, Carretto affronta temi
tosti e impegnativi, di fronte ai quali non si può non riflettere e
pregare. Un libro che commuove, che interroga, che provoca, che
vivifica... Ricco di citazioni bibliche, è ancora una volta un modo per
verificare la propria fede, per sperimentare che a Dio nulla è
impossibile e che il miracolo della donna sterile che partorisce si
ripete ancora oggi.

- Lettera a un bambino mai nato
Oriana Fallaci (BUR, 2009, pubblicazione originale 1975)
Un classico la cui lettura o ascolto permette di entrare nella
psicologia della donna che prende la decisione di far nascere o meno il
proprio
bambino. Ascolta QUI la recita fatta dalla Fallaci stessa.
- Il Progetto Rachele: il volto della compassione
Vicki Thorn (Libreria Editrice Vaticana, 2009)
Lo
scopo di questo libro è di comunicare alle
donne e agli uomini, in particolare a coloro attivi nella comunità
cristiana, che è possibile vincere il
proprio dolore e uscire dal tunnel della disperazione. Questa non vuole
essere una campagna filosofica o morale contro il diritto ad abortire.
E' un libro che nasce piuttosto dall'esperienza di quarant'anni
d'incontri con donne e uomini che hanno condiviso nel contesto di
questa pastorale ecclesiale, ormai attiva da più di 30 anni
negli Stati Uniti, loro
ferite. A motivare questo libro ci sono le loro parole:
"l'aborto lascia una profonda lacerazione nell'anima". Le
ferite dell'anima sono proprio il terreno su cui la Chiesa è
chiamata a lavorare, quindi questo è un libro indirizzato ai
sacerdoti, ma utilissimo per gli psicoterapeuti, operatori sociali, le
guide spirituali e le persone che hanno vissuto in prima persona
l'esperienza dell'aborto.
Questo sito web non è un sito di consulenza
psicoterapeutica professionale, nè deve sostituire la consulenza
di un professionista abilitato.
A volte l'esperienza di un aborto può creare intense emozioni
che forse non potete gestire adeguatamente da soli. In caso di
necessità rivolgetevi ad un professionista abilitato.
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