Ai bambini della Vigna di Rachele 26/02/2013
Piccole luci,
bimbi nostri,
parlateci di voi,
diteci chi siete!
Ditecelo nel sussurrio del
vento,
nel canto del merlo prima
dell’alba,
nel crepitio del fuoco,
nello scrosciare della pioggia.
Mostrateci, bimbi,
la vostra immacolata purezza
nella bellezza del creato,
rivelatevi nel bagliore delle
stelle,
nelle chiazze languide del
tramonto,
nelle fiammelle tremule delle
candele,
nel riflesso del cielo nel
fiume.
Avvolgeteci in abbracci di
consolazione
nel tepore della sabbia,
nell’erba fresca e morbida,
nella corrente del mare,
nella neve candida.
Nutriteci e dissetateci della
vostra essenza,
nell’acqua di una fonte montana
bevuta dalle mani a conca,
nel vino allegro di una
domenica di sole in campagna,
nella dolcezza di uno spicchio
di arancia,
nel tepore fragrante del pane
appena sfornato.
Che i nostri sensi non scordino
mai la vostra presenza,
voi che solo per poco siete
passati nella carne e nel sangue,
ma che per sempre, puri spiriti*,
animate di vita eterna la
natura creata da Dio.
Siate lampade ai nostri passi,
piccole luci,
verso Lui dove ci ritroveremo,
e in cui tutti ci abbacineremo.
-
Composta da Daria, partecipante al
ritiro di Febbraio 2013
*
licenza poetica. I cristiani riconoscono che i bambini abortiti non sono
angeli,
ma
essere umani che godranno anche della resurrezione della carne.
Ad Elettra
Figlia mia,
brivido di luce che
fuggisti dai miei occhi
come stella cadente
ai margini della visione,
se non ti avessero
strappata dal mio ventre
nel buio dei sensi
anestetizzati
chi saresti
diventata?
Se quel giorno
avessi percorso passi lontani
dalla gelida sala
impregnata di morte,
e l’orrido strumento
non avesse violato
i sacri anfratti
della mia femminilità,
sfregiandola per
sempre,
chi saresti stata?
Se quel mirabile
costrutto di cellule che eri tu,
potenza di
complessità insita in forme ancora primordiali,
caleidoscopio in
trasformazione di perfetto ordine ed equilibrio,
non fosse stato
risucchiato e ridotto a informe poltiglia
destinata ai rifiuti
speciali,
chi saresti
cresciuta?
Chissà perché ti
immagino femmina, senza sapere,
che la magia era
iniziata da poco
e solo la tua
umanità era già data.
Forse per risonanza
e rifrazione di me in te,
nella minuzia di te,
io ripiegata sul
muto silenzio
del ventre rimasto
vuoto,
a ricordare i
momenti della tua presenza,
quando
miracolosamente crescevi,
frutto dell’amore
incosciente.
Prima che fossi
strappata
a chi ha provato a
lottare per difenderti
ma non ce l’ha
fatta, vittima della solitudine,
il mondo contro e le
proprie paure,
e così quel giorno è
un po’ morta con te.
Domani cammineremo
nei giardini della rimembranza,
non ti vedrò, ma
sentirò la tua presenza,
sarai come vento che
mi sfiora la pelle,
e nel contatto delle
nostre essenze
io sarò madre, tu
sarai figlia,
per sempre.
- Composta da Daria, partecipante al ritiro di Febbraio 2013
A Pietro
Era un giorno brillante
faceva freddo
avresti amato il sole,
giocato sulla neve
il mio corpo voleva accovacciarsi
per proteggerti
tenerti
salvarti
Ho permesso che mi aprissero
forzando
nella mia profondità
dove tu ti nascondevi
ti hanno trovato
Sapevi?
Sentivi come il mio cuore ti aveva già respinto?
Oppure era ancora tenero, dolce, caldo?
In un istante il mondo si è diviso in due
e i cieli hanno pianto per te
però io
non ho detto una parola
un rumore orribile
un terremoto potente nel luogo sacro
sei stato strappato da me
succhiato giù lungo un tubo,
come spazzatura,
sei diventato un rifiuto
insieme ad altri corpicini frammentati
non c'è stato alcun funerale
niente fiori, niente musica
niente belle parole
nessuna pietra porta il tuo nome
non c'è nulla che onori la tua vita
strappata per vergogna,
tolta nella segretezza
con una violenza impronunciabile
però il pianto c'è, prezioso bimbo mio,
c'è un vuoto
un dolore
un lutto impronunciabile
ti posso allattare solo con le mie lacrime
per favore, lasciami allattarti
con le mie lacrime
© La Vigna di Rachele / Rachel's Vineyard Ministries™
Dalla disperazione
Hanno dovuto separarci
ma non hanno mai potuto strapparti dal mio cuore.
Hanno potuto separare la carne
ma non hanno potuto separare l'amore.
Ora voli libero come una piuma che cade dalle ali di una colomba.
Il lutto è stato quasi troppo da sopportare.
Ora sto guarendo, sto emergendo dalla disperazione.
Bambino mio, ci sarai per sempre, per tutta l'eternità.
Nessuno potrà mai togliermi questo.
Le nostre anime, legate oltre il tempo, oltre lo spazio
nessun bisturi potrà mai separare il nostro eterno abbraccio.
Sei nei cieli, angelo mio, sei mia guida, sempre al mio fianco.
Ora ci aspetta una riunione celeste
perché con Dio tutto è possibile.
- Carol
© La Vigna di Rachele / Rachel's Vineyard Ministries™
Per mia figlia
Sentii un profumo di rose
anche se rose non vidi.
Seppi subito che era mia figlia, il mio piccolo angelo,
che mi chiamava.
Chiusi gli occhi e la vidi, più chiara che mai:
correva, saltava, con le braccia stese
correndo verso me
come se tornasse a casa.
I suoi capelli lunghi, saltellanti,
il suo viso circondato da riccioli,
la fossetta del mento, il sorriso di un angelo,
la piccola mi abbracciò.
"Mamma, mamma, vieni a giocare!
Ti ho aspettata per tanto tempo!"
Volse lo sguardo verso me
e lì vidi me stessa
come in uno specchio.
Danzammo e ridemmo,
corremmo con le foglie nel vento.
"Vieni, cara mamma, vieni a vedere
il mio amico più caro!"
Guardai oltre l'ombroso torrente
e capii, tranquillamente:
il suo più caro amico,
il mio dolce amico
era Gesù, nostro Signore.
Sussurrai con gratitudine:
"Tienila per favore con Te,
abbracciala con la Tua tenerezza
e amala
fino a che anch'io vi raggiunga.
- Angela
© La Vigna di Rachele / Rachel's Vineyard Ministries™
Circolo di guarigione
Quest'è stato un luogo di miracoli quotidiani
dove sconosciuti si sono seduti in circolo
aprendo il loro cuore, rivelando il loro animo
cercando l'amore di Dio nei volti degli altri.
Si siedono in circolo, ritessendo le loro vite
con fili di compassione, perdono, amore e accettazione
Emerge un tessuto intrecciato dalla Grazia di Dio.
Avvolgono se stessi e l'un l'altro in questo mantello di fede.
Con tenerezza curano le ferite dell'anima
nel corpo di Cristo.
Un luogo di miracoli quotidiani
dove sconosciuti pregano in circolo
e la guarigione viene per grazia di Dio.
- Kathleen
© La Vigna di Rachele / Rachel's Vineyard Ministries™
Ispirata da Dorothy Day
La seguente poesia, divisa in due capitoli, è stata scritta da Betsy,
che ha abortito tre volte e che, anni dopo,
ha fatto tre cicli dell'esperienza del gruppo settimanale della Vigna di Rachele.
S'ispira ad un famoso brano di Dorothy Day, giornalista e attivista sociale,
convertita al cattolicesimo e fondatrice a New York
City
del movimento "The Catholic Worker".
Day ha abortito prima della sua
conversione alla fede cattolica.
Il suo caso di beatificazione è attualmente in esame.
I. Abbiamo tutti conosciuto la lunga solitudine...
Per quasi quattro decenni
nel mio essere più profondo
ho portato un figlio.
Immobile come morto
che non sarebbe mai nato
che non avrebbe mai visto
la luce di un giorno
neanche
un solo sorriso affettuoso.
Stava lì dentro
stretto
in un letto
di sangue.
Attraverso giorni senza fine
gelosamente proteggendo il mio fardello
barcollando
cadendo
attraverso torrenti di lacrime
lo stringevo a me
lo tenevo sempre
senza mai, neanche una volta,
toccare la sua carne addolorata
e rifiutata.
La segretezza e la vergogna
erano le sue fasce di neonato
dolore e sensi di colpa
il suo sudario
morto
tuttavia cresceva in peso e volume
oltre i limiti più remoti
della mia pelle
(Io lo nutrivo bene con la paura)
Dovunque andavo
lo portavo con me
eravamo inseparabili
io e mio figlio
condividendo il silenzio
condividendo l'angoscia
le grida silenziose
le lacrime mai piante
seppellite nel buio crescente
del mio grembo
io e mio figlio
corpi morti gemelli
compagni nel dolore
Inquieta
sconsolata
cieca
ma sempre cercando
qualche piccola luce
una candela
una stella -
vagavamo per deserti di cenere
alla ricerca di qualcuno che ci liberasse
l'una dall'altro
dal peso insopportabile
della morte.
II. ... e abbiamo imparato che l'unica soluzione è l'amore,
e che l'amore viene dall'esperienza di comunità.
Già per molte settimane
accompagnate dai Tuoi angeli ministranti
e da quelle che, come me,
erano prostrate
da tale dolore
abbiamo cominciato a trovare una voce
a raccontare la nostra storia
Il mare di lutto
con cui abbiamo irrigato la terra
una lacrima alla volta
Tu hai asciugato dai nostri occhi.
Ora ascoltate e riconosciute
accolte e accettate,
ora capite
abbracciate
perdonate
la ferita sanguinante, aperta
che c'era dentro di noi
che ERA ognuna di noi
Tu hai riempito con la Tua santa presenza
e hai fatto diventare luce
I nostri amatissimi bambini, interi
di nuovo vivi
finalmente
e noi
esauste
diventate umili
purificate
colpite da stupore
abbiamo trovato un luogo tranquillo
per travagliare
e per partorirli
nelle braccia piene di attesa
del loro Padre
che li ha coperti
e li ha portati a casa
© La Vigna di Rachele / Rachel's Vineyard Ministries™

Una parola speciale alle donne che hanno abortito
"Un pensiero speciale
vorrei riservare a voi, donne che avete fatto
ricorso all'aborto.
La Chiesa sa quanti condizionamenti
possono aver influito sulla vostra decisione,
e non dubita che in molti casi
s'è trattato d'una decisione sofferta, forse drammatica.
Probabilmente la ferita nel vostro animo non s'è ancor rimarginata.
In
realtà, quanto è avvenuto è stato e
rimane profondamente ingiusto.
Non lasciatevi prendere, però, dallo scoraggiamento
e non abbandonate la speranza.
Sappiate comprendere, piuttosto, ciò che si
è verificato
e interpretatelo nella sua verità.
Se ancora non l'avete fatto,
apritevi con umiltà e
fiducia al pentimento:
il Padre di ogni misericordia vi aspetta per offrirvi il suo perdono
e la sua pace nel sacramento della Riconciliazione.
A questo
stesso Padre ed alla sua misericordia
voi potete affidare con speranza
il vostro bambino.

Aiutate dal
consiglio e dalla vicinanza
di persone amiche e competenti,
potrete essere con la vostra sofferta testimonianza
tra i
più eloquenti difensori del diritto di tutti alla vita.
Attraverso il vostro impegno per la vita,
coronato eventualmente dalla nascita di nuove creature
ed esercitato con l'accoglienza e l'attenzione
verso chi
è più bisognoso di vicinanza
sarete artefici di
un nuovo modo di guardare
alla vita dell'uomo.
- Lettera
enciclica di Giovanni Paolo II
Evangelium vitae, n. 99
Clicca qui per un'analisi del brano appena letto
scritto dalla Dott.ssa Theresa Burke e suo marito Kevin Burke.

Per
leggere tutto il testo dell'enciclica cliccare qui.
Progetto Rachele è un'ulteriore sito in lingua italiana per approfondire il tema.
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psicoterapeutica professionale, nè deve sostituire la consulenza
di un professionista abilitato.
A volte l'esperienza di un aborto può creare intense emozioni che forse non potete gestire adeguatamente da soli.
In caso di necessità rivolgetevi ad un professionista abilitato.
© 2008-2020 Monika Rodman, Vigna di Rachele/Rachel's Vineyard Ministries™. Tutti i diritti riservati.
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